1.000 miliardi di euro: è la raccolta premi globale dei principali Paesi UE - nello specifico: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Olanda, Spagna e Svezia - nel 2021 su un totale di 1.160 miliardi in Europa, con una crescita rispetto all’anno precedente del +5,4% dopo il calo registrato nel 2020 a causa della pandemia da COVID-19. Nel dettaglio, a eccezione del lieve calo della raccolta premi in Germania (-1,5%), è risultato in aumento il volume premi di tutti i Paesi del campione. In particolare, hanno registrato un deciso aumento i premi raccolti in Svezia (+29,7%) e in Irlanda (+20,9%); in crescita anche il volume premi della Danimarca (+10,0%), del Belgio (+7,4%), della Francia (+6,6%), dell’Italia (+3,8%) e della Spagna (+3,1%) mentre rimane sostanzialmente stazionario quello raccolto in Olanda (+0,7%).
È il quadro del mercato assicurativo europeo restituito da ANIA nell’ambito della relazione annuale sull’evoluzione e l’andamento dell’attività assicurativa in Italia “L’Assicurazione Italiana 2021-2022”.
Nel campione di Paesi considerato, è tornato a crescere nel 2021, con una variazione positiva di circa il 10%, il volume premi del settore vita, che è risultato pari a 617 miliardi (su un totale di 707 miliardi in Europa). Nel 2021 la raccolta del comparto danni, pari a 382 miliardi di euro (su un totale di 453 miliardi in Europa), è risultata invece in lieve calo (-1,1%) rispetto all’anno precedente. Nel triennio di osservazione, che va dal 2019 al 2021, il rapporto tra il volume dei premi e il PIL – il c.d. indice di penetrazione assicurativa – ha mostrato andamenti diversi tra il settore Vita e quello Danni. Per il nostro Paese il rapporto dei premi vita e PIL è rimasto sostanzialmente stabile intorno al 6% in tutto il triennio. Nel 2021, relativamente al ramo danni, l’Italia si conferma il Paese con il più basso rapporto tra premi e PIL con un valore dell’indice pari all’1,9%, in lieve calo rispetto al 2020 (2,0%).
Ramo Vita
Guardando al ramo vita, nel 2021 il rapporto tra la raccolta netta (saldo tra premi e oneri) e il volume dei premi contabilizzati in Italia è risultato pari al 27,8%, tornando ai livelli pre-pandemia, dopo il calo registrato nel 2020. Si tratta di un valore superiore di quasi 8 punti percentuali rispetto alla media dei Paesi analizzati.
Ramo Danni
Per quanto riguarda il ramo danni, il rapporto tra l’ammontare complessivo dei sinistri e il volume dei premi di competenza (cosiddetto loss ratio) risulta nel nostro Paese pari al 56,3% nel 2021, in peggioramento rispetto al 2020 (51,3%), anno che era stato influenzato (come in quasi tutti i Paesi) da una ridotta sinistrosità a causa della pandemia.
Il Return on Equity (RoE)
Il ROE (Return On Equity) è l'indice di redditività che esprime la capacità dell'impresa di generare valore attraverso il proprio capitale. Confrontando, attraverso i dati OCSE, il RoE tra i principali Paesi europei e il RoE italiano per il totale settore assicurativo (danni e vita) negli anni dal 2018 al 2020, il RoE dell’Italia è risultato sostanzialmente in linea con la media dei Paesi europei. Nel 2019 l’indicatore nazionale è risultato lievemente più elevato della media europea (14,0% vs 13,7%) e solo nel 2020 il nostro Paese ha raggiunto un valore di redditività superiore alla media dei Paesi analizzati.
La solvibilità
Durante tutto l’anno 2021 gli indicatori di solvibilità in Italia sono rimasti stabili e superiori ai valori del biennio 2019/2020 registrando, tranne che per il settore danni, un lieve incremento alla fine di marzo 2022. Anche nel confronto europeo il Solvency ratio del nostro Paese si è dimostrato essere perfettamente in linea con la media di tutti gli altri Paesi.
Aprile 2023