INCIDENTI IN ITALIA 2020: MENO MORTI (-24,5%) E FERITI (-34%) DOVUTI A LIMITI DI SPOSTAMENTO PER IL COVID-19
La mobilità e l'incidentalità stradale registrano cambiamenti radicali nel contesto della crisi sanitaria ed economia da COVID-19 esplosa nel 2020, con un decremento mai registrato prima di incidenti stradali e infortunati coinvolti. Il blocco quasi totale della mobilità e della circolazione da marzo a maggio e successivamente anche nei mesi invernali, hanno influenzato in maniera determinante l'incidentalità stradale.
Meno morti da incidenti stradali e meno feriti sulle strade italiane nel 2020, anche per effetto delle notevoli restrizioni agli spostamenti per contrastare l'emergenza da COVID-19. È quanto emerge dal Rapporto ACI-ISTAT sugli incidenti stradali 2020: sono 2.395 i morti sulle strade italiane nel 2020 (-24,5% rispetto al 2019) e 159.249 i feriti (-34% rispetto all'anno precedente). In netto calo anche il tasso di mortalità stradale, sceso da 52,5 a 40,3 morti ogni milione di abitanti in un anno (2019 vs 2020).
A influenzare i dati l'emergenza sanitaria, che ha determinato scenari inediti quanto ad intensità di traffico e di incidenti stradali. Dall'analisi giornaliera dei dati di incidentalità si registrano infatti diminuzioni che toccano punte del 90% durante il mese di aprile, con una media del 72% a marzo e dell'83% ad aprile. Le vittime diminuiscono del 62% a marzo e del 74% ad aprile. Tali risultati non sono quindi da imputarsi a nuovi comportamenti di guida o nuove politiche, quanto alla diminuzione di chilometri percorsi. Aspetto confermato anche dall'elevato numero di incidenti che ha coinvolto gli utenti deboli della strada, quali pedoni e ciclisti: 14.019 incidenti con biciclette e monopattini, con 176 vittime e 14.023 feriti, di cui 328 pedoni investiti.
Effetto COVID-19 sull'incidentalità: utenti della strada e ambiti stradali
Le vittime si riducono per tutti gli utenti della strada. Per gli occupanti di mezzi pesanti (117; -14,6%), motociclisti (586; -16,0%) e pedoni (409; -23,4%) si registrano i cali più contenuti. Tra gli altri utenti, le vittime su autovetture diminuiscono del 27,9% (1.018), quelle su ciclomotori del 33% (59), i ciclisti registrano, infine, una variazione pari a -30,4% (176). Nel 2020 si rileva anche la prima vittima su monopattino elettrico. Il calo degli incidenti interessa tutti gli ambiti stradali; la flessione più consistente si registra sulle autostrade (-39,9%), seguono le strade urbane (-31,7%) e quelle extraurbane (-27,5%). Le vittime scendono del 37,1% sulle autostrade (195), del 25,7% sulle strade extraurbane (1.139) e del 20,3% sulle strade urbane (1.061).
Pandemia, lockdown e una nuova mobilità
Le nuove abitudini introdotte dalla pandemia da COVID-19 hanno determinato forti ripercussioni sulla mobilità: dall’analisi giornaliera dei dati di incidentalità si registrano diminuzioni che toccano anche punte del 90% durante il mese di aprile; il decremento degli incidenti stradali è in media di circa il 72% a marzo e dell’83% ad aprile. Le vittime diminuiscono del 62% a marzo e del 74% ad aprile. Nel periodo di lockdown, anche il tasso di mobilità (percentuale di persone che hanno compiuto almeno uno spostamento in giornata, ad eccezione dei tragitti a piedi inferiori ai 5 minuti) è passato dall’85% al 32% mentre la lunghezza media degli spostamenti è diminuita del 40%. Impatti importanti si sono avuti anche sul profilo orario dell'incidentalità: soprattutto nei mesi di totale confinamento, marzo e aprile 2020, ma anche in quelli successivi, in particolare nei mesi autunnali e invernali, e poi nel 2021, il picco di incidentalità che generalmente si registrava tra le 8 e le 9 del mattino, per gli spostamenti casa-lavoro o scuola, ha subito forti modifiche a seguito dell’introduzione della didattica a distanza e del lavoro agile, ma anche della gestione, a livello locale, delle fasce orarie di apertura degli esercizi commerciali. In tale periodo, il picco della mobilità si è spostato tra le 12 e le 14 e poi alle 18. Allo stesso tempo si è intensificato il traffico dovuto a trasporto merci e logistica, a seguito dell’aumento consistente dell’ecommerce e a una modifica negli orari degli spostamenti e delle abitudini per chi ha usufruito di tempi di lavoro più flessibili.
Crolla il numero di vittime in tutta la UE27
Anche negli altri Paesi europei diminuisce drasticamente il numero delle vittime di incidenti stradali -17,2% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, nel 2020 sono state quasi 19mila contro 22.763 del 2019. Nel confronto tra il 2020 e il 2010 (anno di benchmark per la sicurezza stradale) i decessi si riducono del 36,5% in Europa e del 41,8% in Italia. Ogni milione di abitanti, nel 2020 si contano 42,3 morti per incidente stradale nella UE27 e 40,3 nel nostro Paese, che passa dal 16° al 12° posto della graduatoria europea.
Si confermano i principali fattori di rischio sulle strade
Tra le cause più frequenti si confermano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,2%). Le violazioni al Codice della Strada risultano in diminuzione rispetto al 2019; calano, però, in misura minore rispetto alla media, tra le principali, le sanzioni per velocità, inosservanza della segnaletica, uso del casco e delle cinture, norme di comportamento dei ciclisti.
Focus sul mercato dell'auto
Il mercato dell’auto ha subito una pesante frenata nel 2020: le prime iscrizioni di autovetture sono diminuite del 26% rispetto al 2019, quelle dei veicoli per il trasporto merci del 16%, le prime iscrizioni di motocicli del 6,4%, il totale veicoli del 22%. Ne deriva che è ulteriormente aumentata l’anzianità del parco veicolare. Sulla rete autostradale le percorrenze annue dei veicoli sono diminuite in media del 27,5%; la flessione è stata maggiore per i veicoli leggeri (-32,1%) e minore per il traffico pesante è diminuito (-12,4%).
Novembre 2021