PIANO NAZIONALE DI SICUREZZA STRADALE 2030
ANIAtraining
ANIApedia
Centro di documentazione sulla sicurezza stradale

PIANO NAZIONALE DI SICUREZZA STRADALE 2030

Il Piano di Sicurezza Stradale 2030 ha avuto il 16 marzo il parere favorevole della Conferenza Unificata Stato Regioni che ha recepito le osservazioni delle competenti Comissioni parlamentari e delle Associazioni di settore. Il Piano sarà ora sottoposto all'approvazione del Comitato Interministriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) per essere poi declinato in programmi di attuazione specifici concordati con gli enti centrali e territoriali.

Il Piano è volto a dare indirizzi generali e linee guida di attuazione per la sicurezza stradale e si compone di 6 parti. Le prime tre consistono in un'introduzione alla problematica e a una puntuale ricognizione fenomenologica e statistica sulla sicurezza stradale e sull'incidentalità, in particolare la terza parte è un'illustrazione del contesto della diagnostica del fenomeno, degli obiettivi e delle strategie a livello internazionale sulla materia. Le parti dalla quarta alla sesta, invece, sono quelle più propriamente operative e contengono gli obiettivi generali del Piano; le linee strategiche specifiche per ogni singolo ambito d'intervento e i riferimenti all'attuazione e al monitoraggio dei risultati delle azioni intraprese. 

Il Piano adotta l’approccio "Safe System" suggerito a livello internazionale per arrivare all’obiettivo di azzerare nel 2050 il numero delle vittime e dei feriti gravi per incidenti stradali attraverso un percorso che prevede step intermedi. Un nuovo modello che affronta il tema della sicurezza stradale adottando una visione integrata che tenga conto simultaneamente di diversi aspetti che incidono sui fattori di rischio.

 Il testo aveva già incontrato il parere favorevole delle Camere, che avevano posto l'attenzione su alcuni importanti punti:

  • SICUREZZA DELLE STRADE URBANE: con riferimento alla sicurezza sulle strade urbane, adottare una visione non più basata sulla centralità dell’automobile privata, ma su un approccio di più ampia e generale pianificazione e di governo della mobilità urbana, volto alla promozione del trasporto pubblico locale e delle forme di mobilità sostenibili;
  • UTENTI DEBOLI: con riferimento alle linee strategiche specifiche per le categorie a maggior rischio come ciclisti, pedoni, bambini, utenti over 65, investire sul “fattore umano” attraverso la formazione, intesa sia come riqualificazione professionale di esaminatori e di istruttori che come costante abilitazione dei conducenti;
  • SEGNALETICA STRADALE:  avviare una riflessione critica sulla segnaletica stradale, spesso obsoleta e a volte posizionata in maniera non pienamente utile allo scopo;
  • VELOCITÀ: nell’attesa che l’intero parco automobilistico sia rinnovato con mezzi dotati di sistemi di adeguamento intelligente della velocità, valutare opportuni stanziamenti dedicati al controllo e alla moderazione della velocità su strada;
  • GUIDA DISTRATTA: con riferimento all’uso improprio del cellulare durante la marcia, avviare un percorso di analisi a supporto dell’innovazione tecnologica volto a ridurre, se non eliminare, l’utilizzo manuale di dispositivi mobili durante la guida e prevedere, per i conducenti recidivi, che la sanzione della sospensione della patente di guida si applichi in ogni tempo, superando il termine temporale del biennio stabilito dall’articolo 173, comma 3-bis, del C.d.S;
  • GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: rispetto alla tematica della guida in stato di ebbrezza, avviare un percorso di analisi a supporto dell’innovazione tecnologica in grado di stimolare eventuali modifiche delle caratteristiche dei veicoli al fine di prevenire l’accensione del veicolo;
  • EDUCAZIONE STRADALE: prevedere l’insegnamento dell’educazione stradale nelle scuole.

 

Per maggiori informazioni: camera.it 

 

Febbraio 2022

Torna all'elenco