Circa la metà degli incidenti mortali nell’UE si verifica su strade rurali/extraurbane. È quanto emerge nel nuovo rapporto dell’ETSC - European Transport Safety Council - “Reducing Road Deaths on Rural Roads" che mette in luce come le strade extraurbane costituiscano un pericolo per gli utenti della strada: l’analisi, riferita all'anno 2022, mostra che i Paesi più sicuri di solito hanno limiti di velocità più bassi sulle strade extraurbane perché questa tipologia di strade è spesso priva di barriere centrali e laterali e vede la coesistenza di veicoli con grandi differenze di velocità e peso come camion, biciclette e pedoni. Si tratta di strade in cui sono comuni gli incidenti con un solo veicolo, in cui un guidatore affaticato esce fuori strada o scontri frontali tra due veicoli, spesso letali.
Il rapporto evidenzia la notevole sfida che gli Stati membri dell’UE dovranno affrontare nei prossimi anni, ora che l’ambito delle norme UE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali (RISM) è stato esteso per coprire una percentuale molto maggiore di reti stradali nazionali rispetto al passato. Sebbene le norme di sicurezza dell’UE siano applicate da diversi anni sulle principali strade e autostrade che costituiscono la rete transeuropea dell’UE, le nuove norme concordate nel 2019 estendono la copertura alle strade nazionali “primarie” e a tutte le strade che hanno beneficiato di fondi dell’UE. I governi nazionali dovranno investire in modo significativo per migliorare la sicurezza delle strade extraurbane al fine di raggiungere l’obiettivo collettivo dell’UE di dimezzare il numero delle vittime della strada entro il 2030.
Quali interventi per strade extraurbane più sicure?
L'installazione di barriere laterali e centrali, la rimozione degli ostacoli stradali e la costruzione di percorsi separati per ciclisti e marciapiedi per i pedoni sono tra le raccomandazioni menzionate nel Rapporto dell’ETSC per rendere le strade rurali più sicure. Il documento contiene molti esempi di interventi straordinari che stanno salvando vite umane in tutta Europa. Francia, Spagna e la regione belga delle Fiandre hanno ridotto i limiti di velocità su tutta la rete stradale extraurbana. La Svezia ha investito molto nelle strade “2+1”, che introducono una barriera centrale e una progettazione attenta alla sicurezza. In Scozia, gli esperimenti con segnaletica stradale speciale per i motociclisti volta a indicare le curve strette hanno ottenuto risultati significativI. Nella regione polacca della Pomerania occidentale sono stati costruiti in cinque anni 800 km di piste ciclabili rurali di alta qualità.
I fattori di rischio
La velocità rimane un importante fattore di rischio, con un gran numero di conducenti che continuano a guidare oltre il limite indicato sulle strade extraurbane in molti Paesi, nonostante la disponibilità e la comprovata affidabilità di tecnologie di controllo automatizzato come, ad esempio, gli autovelox. Il Rapporto mette in luce come i Paesi più sicuri tra quelli studiati siano quelli con limiti di velocità standard più bassi sulle strade rurali, fissati a 70 o 80 km/h.
La tecnologia a supporto degli utenti della strada
La proposta dell’ETSC è anche quella di estendere il sistema di chiamata di emergenza automatizzato obbligatorio “eCall” dell’UE, richiesto su tutte le nuove auto, ad altri tipi di veicoli, in particolare motocicli. Questa implementazione consentirebbe a un conducente o un passeggero inabilitato a chiedere aiuto di avere la vita salvata da un sistema eCall che può inviare informazioni sulla posizione direttamente ai servizi di emergenza.
Aprile 2024
Report “Reducing Road Deaths on Rural Roads"