Il numero di vittime della strada in Italia torna a ridursi, ma aumentano gli incidenti stradali e il numero di feriti, soprattutto feriti gravi.
È quanto emerge dalla fotografia scattata dal Rapporto ACI Istat sull'incidentalità stradale nel nostro Paese nel 2016, pubblicato a luglio 2017: lo scorso anno sono stati 3.283 i morti sulle strade contro i 3.428 del 2015 (-4,2%) mentre si è registrato un incremento degli incidenti, 175.791 rispetto ai 174.539 dello scorso anno (+0,7%), e dei feriti, 249.175 a fronte di 246.920 del 2015 (+0,9%). Oltre 17.000 i feriti gravi, con una crescita del 9% rispetto al 2015, quando il numero si attestava sui 16.000. Inoltre, le statistiche ACI-Istat hanno messo in evidenza come sia cresciuto il rapporto tra feriti gravi e decessi – da 4,7 a 5,2, con costi sociali stimati in 17 miliardi di euro.
Per riepilogare le principali evidenze statistiche emerse dal Rapporto, l'Istat ha pubblicato una infografica che rappresenta i dati su incidentalità e mortalità stradale, divisi per tipologia d'utente e per circostanze di incidente.
Sono i giovani tra i 20 e i 24 anni (260 morti) la fascia d'età più a rischio. In crescita anche il numero di bambini tra 0 e 14 anni rimasti vittime della strada: 49 nel 2016 a fronte dei 39 dell'anno precedente, con un incremento del 25,6%. Anche la classe d'età 90 anni e oltre registra un +20% rispetto al 2015.
Tra gli utenti della strada, la categoria più a rischio si conferma quella dei pedoni e delle due ruote, che rappresentano quasi il 50% dei decessi sulla strada (1.618 su 3.283). Tra le vittime aumentano anche i ciclomotoristi (116, +10,5%) e i ciclisti (275, +9,6%) mentre sono 1.470 (+0,1%) i conducenti e passeggeri di autovetture deceduti a causa di un incidente stradale nel 2016. Nonostante siano le tipologie di utenti più a rischio, i motociclisti e i pedoni hanno registrato un calo di vittime nel 2016, rispettivamente 657 (-15%) l'uno e 570 (-5,3%) l'altro.
Luglio è il mese più pericoloso per gli utenti della strada in Italia, con il maggior numero di incidenti stradali (16.981) e il triste primato del maggior numero di vittime (367). Il venerdì e il sabato sera sono i giorni neri della settimana, mentre di notte si è verificato circa il 13% degli incidenti e il 25% delle morti.
Il 2016 ha registrato un'importante flessione del numero di vittime su autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane, rispettivamente 274 e 1.546 morti, con un calo del 10,2% e 4,6% rispetto all'anno precedente, sebbene si sia registrato un aumento del numero di incidenti in tutte le tipologie di strade (+2% autostrade, +1,2% su strade extraurbane e +0,5% su strade urbane).
I principali fattori di rischio
Distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità troppo elevata sono le principali cause di incidentalità sulle strade, rappresentando il 41,5% dei casi. Seguono cause quali mancato rispetto delle distanze di sicurezza (21.780), manovra irregolare (15.924) e comportamento scorretto del pedone (7.417): rispettivamente il 9,8%, il 7,2% e il 3,3% del totale dei casi di incidenti stradali. Quattro le infrazioni più sanzionate sulle strade italiane nel 2016: eccesso di velocità (2.660.951), mancato uso di cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per i bambini (196.358), assenza di copertura assicurativa (173.298) e uso del cellulare al volante (158.753).
Il Rapporto mette a confronto i numeri dell'incidentalità stradale tra il 2016 e il 2010 (anno di riferimento della strategia europea per la sicurezza stradale) mostrando come nella Ue28, l'Italia abbia registrato un risultato migliore della media europea (18,6%), con una riduzione del 20,2% delle vittime di incidenti stradali. Ogni milione di abitanti, nel 2016 si sono verificate 50,6 morti per incidente stradale nella Ue28 e 54,2 nel nostro Paese, che si colloca al 14° posto della graduatoria europea, dietro Svezia, Regno Unito, Spagna, Germania e Francia. Complessivamente l'Ue28 ha registrato 25.720 vittime nel 2016, rispetto alle 26.190 del 2015 (-1,8%).
Infine il 2016 è l'anno della ripresa della mobilità, con un aumento del 18,2% delle prime iscrizioni di veicoli rispetto al 2016 e una crescita del parco veicolare dell'1,4%. Cresciute anche le percorrenze autostradali: +3,3%, con oltre 82 miliardi di km percorsi.
Per approfondire tutte le statistiche sull'incidentalità stradale 2016: https://www.istat.it/it/archivio/202802